Comunicato stampa / Press release
Temporaryplaces
#1
Stillpainting / Stefania Zocco
A cura di / curated by Katiuscia Pompili
fino al 7/03/2015
fino al 7/03/2015
Parking 095
produce il primo capitolo di Temporaryplaces, ciclo di mostre
realizzate in luoghi privati che ospitano temporaneamente eventi espositivi, a
cura di Katiuscia Pompili.
“Places are not just
space” siano essi pubblici o privati, abitati o abbandonati, in
trasformazione o definiti per funzione, i luoghi non sono solo uno spazio
fisico ma il risultato di progettazioni, relazioni e integrazioni più o meno
riuscite.
Il luogo è definito da proprietà geometriche, da coordinate
geografiche o da trascorsi emotivi, la temporalità a cui Temporaryplaces si
riferisce è transitoria, determinata da un inizio e una fine preordinati.
Lo “spazio” il tempo e l’opera creano un nuovo luogo
diversamente fruito, la possibilità di usare siti privati permette di conoscere
angoli di città inaspettati, nuove esperienze abitative e di confrontarsi
individualmente con le persone che decidono di accogliere il progetto.
Temporaryplaces#1 sarà ospitato in un edificio da ristrutturare
all’interno di un cortile, nel quartiere popolare Antico Corso, in cui una ex
scuola è stata trasformata in una serie di case con orti e giardini.
Stefania Zocco è
la prima artista invitata; la sua ricerca riflette sul concetto di visione del
reale ormai inevitabilmente condizionato dall’alta definizione del video.
L’artista – modicana che vive e lavora a Londra - decisa a tornare alla realtà tangibile cerca
di ridefinirne la percezione attraverso la materia, la stratificazione di
colore e l’inclusione dello spazio architettonico.
La scelta del colore a olio permette a Stefania Zocco di dilatare
li tempo, di creare un effetto slow
motion trasmesso dal caratteristico assorbimento lento del pigmento
mischiato all’olio di lino, il risultato è una superficie pittorica piatta la
cui definizione ricorda quella di uno schermo in HD.
L’artista con il suo inedito progetto Stillpainting sottolinea l’iper
realtà a cui il nostro occhio è abituato dalla risoluzione sempre maggiore dei
nuovi video e utilizza il linguaggio tecnico per indicare i suoi “schermi
pittorici” che si espandono nello spazio fino a (ri)definirlo e contenerlo.
Muovendosi tra trasparenza e opacità, monocromo e geometrico,
Stefania Zocco dimostra di porsi in relazione alle questioni pittoriche in modo
maturo e libero da rigide codificazioni storiche ponendo la più classica delle
tecniche dell’arte visiva in relazione con le nuove forme di proposizione del
reale.
Stratificazione architettonica, pittorica ma anche musicale:
dopo l’opening è prevista una performance sonora dell’originale progetto SpinaSanta:
“le musiche si adagiano allo spazio, nascono e muoiono nel reale, ogni volta
diversamente stratificate, nella continua ricerca immersiva di un impossibile
equilibrio tra la santità dell'improvvisazione radicale e il dolore dell'ordine
compositivo”